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Wednesday, June 29, 2011

Piero Colaprico presenta Vita di un bandito!

MARTEDì 5 LUGLIO H. 19
@ cs cantiere via monte rosa 84 milano

"Vita di un bandito"

Piero Colaprico ci presenta il libro in cui Luciano de Maria, il bandito che ha fatto il colpo del secolo, racconta la sua vita: gennaio 1958, in via Osoppo un gruppo di uomini travestiti da operai rapinano i seicento milioni di un portavalori. Erano i tempi in cui a Milano comandava la ligera, invece che la 'ndrangheta. Un lungo viaggio in cinquanta anni di storia criminale italiana che tra riformatori, rapine, locali notturni e carceri di massima sicurezza, si conclude con la misteriosa amicizia con un banchiere svizzero incriminato per la morte violenta del banchiere Calvi.
contributo di L.a.p.s.u.s su Luciano de Maria, il bandito gentiluomo

Tuesday, March 01, 2011

IL TROVALIBRO




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Thursday, February 03, 2011

Video del dibattito "Maghreb calling to revolution!"



Ecco i video del dibattito di martedì!

intervento di - Karim Metref - Nurdin Thassadith

Un'altra occasione per tutti quelli che se lo sono persi!


Dopo la repressione di ieri e di oggi in Egitto, Mercoledì 9 febbraio ci sarà un nuovo dibattito sulle rivolte in Maghreb... stay tuned!


per vedere tutti gli altri video vai su metrixvideo cantiere.org

Friday, January 21, 2011

Scuole di italiano, Per non essere complici!


Scuole di italiano, Per non essere complici!

I Centri territoriali permanenti, le scuole di italiano per migranti e alcune associazioni di Torino hanno scritto una lettera di protesta contro i test di lingua italiana per ottenere il permesso di soggiorno di lunga durata (o per chi richiede per la prima volta un permesso di soggiorno). Insegnanti, presidi e quanti lavorano in associazioni e comitati al fianco dei migranti e che conoscono le loro reali condizioni di vita, ritengono che un esame non possa creare inclusione sociale nè tantomeno produca cultura, ma al contrario questo test di lingua introdotto dal governo nasce con il solo scopo di rendere la vita dei migranti in Italia più difficile e precaria di quanto già non sia.

I Ctp di Torino sostengono che l'introduzione del test di lingua sia innanzitutto uno spreco di denaro pubblico. Partendo infatti dal dato economico, si evince che la Provincia di Torino ha stanziato 500.000 euro e il Ministero degli Interni ha stabilito di retribuire insegnanti e presidi per il lavoro nelle commissioni giudicanti - svolto in orario eccedente da quello delle regolari mansioni scolastiche. I Ctp fanno notare che queste risorse concesse per lo svolgimento degli esami, potrebbero essere utilizzate per potenziare le scuole di italiano pubbliche e tutti i luoghi di formazione per migranti, posti in cui concretamente i migranti possono imparare l'italiano e familiarizzare con un'altra cultura. Invece le scuole di italiano e altri progetti miranti all'inclusione sociale sono stati oggetto di tagli costanti nonostante una domanda crescente.

Un esame non produce cultura, ma può produrre laute entrare per le scuole private. A fronte dei tagli alle scuole pubbliche, come tutto il mondo dell' istruzione e della formazione pubblica, i migranti saranno costretti a pagar caro presso scuole private dei corsi per poi superare l'esame e ottenere il permesso.

Il ministero degli Interni è disposto a pagare presidi e insegnanti della scuole per svolgere questi esami come se fossero dipendenti del Ministero, alla stregua quindi della Polizia di Stato, si legge nella loro lettera. Ma mentre il ministero paga volentieri uno straordinario agli insegnanti pur di dare l'impressione al suo elettorato di controllare il flusso migratorio, gli insegnanti la pensano diversamente: il loro mestiere è quello di insegnare, di sicuro non è quello di fare i poliziotti e i controllori per conto del Ministero dell'Interno.

Un pò come quando ai medici veniva chiesto non di curare i malati ma di denunciare i migranti irregolari.

Insegnare, produrre cultura, favorire l'inclusione sociale, l'immeticciamento della società e la rimozione di ostacoli all'apprendimento linguistico è il ruolo degli insegnanti che non ci stanno a decretare l'impossibilità per un migrante di ottenere il permesso di soggiorno solo perchè socialmente ed economicamente svantaggiati (perchè non hanno potuto permettersi un corso in una scuola privata o perchè non hanno mai potuto studiare nemmeno nel loro paese).

Per non essere complici è una coraggiosa presa di posizione di insegnanti e presidi che non si fanno comprare per quattro soldi da Maroni, ma che rivendicano invece la missione ideologica, e i principi deontologici, che sono alla base della loro professione.

Di seguito ecco i punti e le richieste dei firmatari della lettera:


In conclusione le insegnanti e gli insegnanti dei CTP
1) dichiarano la propria indisponibilità a diventare meri esecutori di norme e pratiche che rendono più precaria
la vita dei migranti e, di fatto, tendono ad espellerli dal tessuto sociale.
2) Dichiarano invece la propria totale condivisione qualora venissero individuati seri percorsi linguistici e
culturali basati sul riconoscimento di un diritto (allo studio, alla formazione, all’educazione permanente…..) e
non su un obbligo.
3) Chiedono siano potenziati i finanziamenti del Ministero dell’Istruzione per aumentare l’offerta di corsi per
adulti sia finalizzati all’attestazione di competenze linguistiche sia al conseguimento di titoli di studio.
4) Chiedono alla Prefettura e alle Istituzioni Scolastiche Regionali, di segnalare ai rispettivi Ministeri la
negatività delle disposizioni emanate e la richiesta di sospenderne l’attuazione.
5) Chiedono, alle reti scolastiche, alle organizzazioni di migranti, alle associazioni culturali, ai sindacati, di
organizzare una forte mobilitazione con momenti di confronto, informazione, formazione e protesta affinché la
conoscenza della lingua e della cultura italiana diventino un diritto di cittadinanza e non un momento di
esclusione.
6) Chiedono alle forze politiche democratiche di proporre leggi che favoriscano l’accesso allo studio dei
migranti attraverso norme incentivanti come, per esempio, potrebbe essere il riconoscimento, in caso di
avvenuta disoccupazione, di un percorso di studi ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno oppure la
regolarizzazione automatica di un immigrato clandestino che stia contemporaneamente lavorando e seguendo
un corso di studi statale.

Thursday, January 13, 2011

Ha riaperto la Scuola di italiano per Migranti del Cantiere!

Ha riaperto la Scuola di italiano per Migranti del Cantiere!

Dopo le vacanze natalizie, ha riaperto la scuola di Italiano per Migranti del Cantiere!

La scuola seguirà i seguenti giorni e orari: martedì e i giovedì dalle 18.30 alle 20.00 e tutti i mercoledì dalle 10.30 alle 12.30.

Sono aperte le iscrizioni per nuovi studenti e cerchiamo nuovi insegnanti volontari che vogliono dare un contributo a questo importante progetto antirazzista!

La scuola d’Italiano per Migranti del Cantiere è attiva al Cantiere da 2 anni ed è un progetto nato dalla necessità di fronteggiare lo smantellamento delle reti di protezione sociale, che impedisce una reale accessibilità ai diritti primari, ma anche per fronteggiare il clima di odio e razzismo sempre più diffuso nel nostro Paese. Costituisce infatti uno strumento fondamentale per disseminare anticorpi contro il razzismo e l'intolleranza, nel quartiere e nella città, poiché è un luogo di apprendimento ma anche e soprattutto di interazione, socialità e confronto.

Vuoi partecipare come volontario alla scuola d’italiano del Cantiere? [more info!!click here]
La scuola ha bisogno di nuovi insegnanti!
La prima assemblea degli insegnanti, per organizzare il calendario e il piano di studi delle lezioni sarà giove 20/01/2011.
La scuola seguirà i seguenti giorni e orari: martedì e i giovedì dalle 18.30 alle 20.00 e tutti i mercoledì dalle 10.30 alle 13.

Scrivici a: abbavive@gmail.comQuesto indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Per iscrizioni:
vieni al Cantiere dal Lunedì al Giovedì dalle 15 alle 18. Il Venerdì e il Sabato dalle 17 alle 21.
Oppure Scrivici a: abbavive@gmail.com