Wednesday, May 28, 2014

Marcos è morto ma Galeano vive

P.S. 1 Game Over. 2. - Scaccomatto. 3. - Touché. 4. - Così Mhhh, è questo l'inferno? 5. - Cioè, senza la maschera posso andarmene in giro nudo? 6. - Qui è buio, ho bisogno di una torcia…" 
(le ultime parole del subcomandante insurgente Marcos)


Il 2 maggio scorso nella comunità di La Realidad i paramilitari hanno sparato e ucciso, finito a colpi di machete, lo zapatista Galeano. Due giorni fa il subcomandante insurgente Marcos ha annunciato che smette di esistere: non è malato, non è morto (anche se l'hanno ucciso più volte) semplicemente il movimento zapatista non ha bisogno di leaderini, nè di caudillos, nè di portavoce. Si apre una nuova epoca per il movimento e c'è bisogno che Marcos muoia perchè Galeano viva. Marcos è "una trovata pubblicitaria", ma non ci saranno per la sua dipartita nè funerali, nè musei, niente che celebri il mito personale perchè gli zapatisti e le zapatiste non sono individui, sono collettivi. 

Hasta siempre subcomandante Marcos. Che ti sia lieve e libera la terra, dalla Selva della Lacandona a tutto il resto del mondo. Rileggeremo i tuoi libri dove, tra le tante cose, ci hai insegnato a prestare attenzione a dove mettiamo i piedi perchè rischiamo sempre con i nostri stivaloni di pestare don duriti piccoli, brutti, sporchi, odiati dai più, schiacciati senza troppe remore dai più grossi e potenti di loro. 
Ma se un don durito attacca bottone, ci racconterà tra una pipa e l'altra tante cose sul neoliberismo, sul potere, sui libri, sulla filosofia, sulla teoria politica ed economica, sulla Selva della lacandona, sul Chiapas, sugli oppressi del mondo che un giorno decidono di indossare un passamontagna e, loro che prima erano invisibili, si mostrano al mondo senza farsi vedere.


a questo link la versione completa dell'ultimo discorso di Marcos
  

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